David Maria Turoldo 1916 - 1992

Io non ho mani

Io non ho mani
che mi accarezzino il volto,
(duro è l'ufficio
di queste parole
che non conoscono amori)
non so le dolcezze
dei vostri abbandoni:
ho dovuto essere
custode
della vostra solitudine:
sono
salvatore
di ore perdute.


Vivi di noi

Vivi di noi.
Sei
La verità che non ragiona.

Un Dio che pena
Nel cuore dell'uomo.


Dio non viene all'appuntamento

Ma quando declina questo
giorno senza tramonto?
All'incontro cercato
nessuno giunge.
E le pietre bevono
Il sangue di questo cuore
Ancora per miracolo vivo.

Senza ritorno

Oggi mi son detto addio
spero, per sempre,
come un nauta che ha i remi spezzati.

Spezzati i remi
lacerata la vela
contro l'onda contraria del sangue.