Franco Fortini 1917 - 1994

Lo spazio...

da "Otto recitativi"


Lo spazio della nostra regione basta alle volpi
che sono scarse e si cibano di piccoli uccelli
dove al sole la discarica esprime
della politica invernale i residui e si scorge
il puntiglio dei passeri e l'incertezza dei gatti
lo spazio prescritto percorrere.

Mai sono qui grandiose le nuvole
nè vengono da altre terre. Qui se nei corpi
della gente la vita si guasta
oscillanti cortei li accompagnano e
con ripugnanza i parenti li pongono in terra.
Dell'aereo di linea va in cielo l'arcata chiarissima.

C'è chi dentro la mente si sente straziato
perchè è grave che il mare fiero, i lecci tenaci,
il cigolio delle auto, il ragionare delle persone,
tutto, tutto racconti di cose sparite
che nessuno più attende.
C'è chi ne soffre sebbene soffrire non serva.


Foglio di via

da Foglio di via e altri versi (1946)


Dunque nulla di nuovo da questa altezza
Dove ancora un poco senza guardare si parla
E nei capelli il vento cala la sera.

Dunque nessun cammino per discendere
Se non questo del nord dove il sole non tocca
E sono d’acqua i rami degli alberi.

Dunque fra poco senza parole la bocca.
E questa sera saremo in fondo alla valle
Dove le feste han spento tutte le lampade.

Dove una folla tace e gli amici non riconoscono.


Out of print

da: "L'ospite ingrato" (1974)


Non difenderti più.

Ma più tardi, più tardi
– quando staranno fissi
fra satin e giunchiglie

ma molto, molto tempo dopo
– quando saremo tutti out of print

certe parole
che una volta avevo curate
perché quasi certo di avere ragione

sarà molto bello vederle volare
dove il vento le vuole lavorare
come quel fumo bianco sparito il jet.