Camminare con le forbici in mano

Questo post non è un vero post. Cioè, non lo scrivo perchè ho qualcosa da scrivere. Questo post prende vita perchè il titolo è la frase che qualcuno ha cercato su Google, e quel qualcuno che ignoro chi sia (forse l’ignoto russo che ogni tanto compare nei log?) è arrivato a un mio post precedente.
Magia delle metriche web. Che quando le consulti, trovi sempre che ti raccontano una storia. Un mozzicone di storia. Le ricerche notturne di qualcuno che ha sognato di camminare con le forbici in mano. E quel qualcuno si è trovato in mezzo ai radi e confusi pensieri di un quarantenne che come tutti si dibatte tra luce e ombra. Più spesso, Dio volendo, nella penombra. Quell’area grigia in cui scompaiono le parole, e si rimane con un giornale in mano, o una tazza di latte, o una birra e una pizza, a pensare come si cucina la pasta con le zucchine, o a che tempo farà domani. Mi piace pensare che quel qualcuno mi abbia mandato amabilmente a quel paese.

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